TERAMO – Si chiamano Unità Complesse di cure primarie e dovranno essere nei profili organizzativi pensati dal decreto Balduzzi e fatti propri dalla Asl di Teramo, gli anelli intermedi tra l’ospedale e il territorio. Organizzati attraverso la partecipazione condivisa delle tre sigle sindacali dei medici di medicina generale della provincia di Teramo (Fimmg, Snami e Smi), questi maxi-ambulatori hanno il duplice obiettivo, come spiegato dal direttore sanitario Camillo Antelli, di razionalizzare i costi della sanitá riducendo gli accessi impropri ai pronto soccorso e tornare a far fidelizzare le strutture pubbliche ai cittadini, vedi cioè abbattere la mobilita passiva. Saranno inizialmente 7 sul territorio provinciale ed entro la fine di novembre saranno quelli di Sant’Egidio e di Martinsicuro ad essere operativi. Saranno sistemati in strutture già disponibili della Asl e saranno dotati degli strumenti diagnostici e di personale "misto" ospedaliero e della medicina di famiglia. Oggi i sindacati dei medici di famiglia e il direttore geneale della Asl di Teramo, Giustino Varrassi, hanno firmato l’Accordo integrativo aziendale che permettera di ricorrere anche ai medici di base e ai loro dipendenti, quali assistenti e infermieri di studio, per fornire un servizio ai pazienti che sia più specialistico dell’ambulatorio del medico di famiglia e poco meno di un pronto soccorso. Come hanno spiegato anche ErcoleCore (Fimmg), Roberto Ciancaglini (Snami) e Paolo Trentini (Smi), negli Uccp i pazienti troveranno tutti i servizi di medicina di primo livello, e cioè i medici di famiglia, di continuità assistenziale (guardia medica), i pediatri (tutti i sabato e i festivi) e gli esami di diagnostica quali le ecografie e i pacchetti di diagnosi e terapia per le patologie cronichecome diabete ed ipertensione. Funzioneranno 24 ore su 24 e secondo le previsioni progettuali, a costi inferiori o comunque contenuti rispetto a quanto previsto in budget annuali adesso dalla Asl, si potranno erogare servizi che contribuiranno anche ad abbattere le liste di attesa. Valerio Profeta, responsabile della Medicina del Territorio della Asl, ha sintetizzato la fase sperimentale che la sanità pubblica teramana andrà ad avviare con questi Uccp: «Saranno snodi, "hub" di assistenza territoriale, attorno ai quali gireranno i medici di base, dove il paziente troverà l’ambulatorio del medico di famiglia ma anche la specialistica della medicina primaria: ma il collante più importante di questo nuovo servizio sarà la messa in rete dei dati dei medici di medicina generale, per loro e pei i loro pazienti sarà possibile scaricare sul proprio pc tutti i dati relativi agli esami di laboratorio a formare una cartella clinica informatica ch seguirà sempre il paziente, che avrà un suo dossier personale».
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